Referendum sulla proposta di un ‘NUOVO STATUTO’   per il nostro Sindacato – formalizzata la funzione del ‘Personale in quiescenza’ attraverso il riconoscimento in Statuto del Coordinamento Pensionati

Il Consiglio Direttivo del nostro Sindacato, nella riunione dello scorso 6 giugno, in linea con quanto previsto dall’art. 38 dello Statuto ha indetto un ‘Referendum’ sulla permanenza o meno, e sostituzione, del vigente Statuto del sodalizio che, sia pure più volte modificato (da ultimo con deliberazione congressuale del 30 novembre 2003), risale come sua impostazione di fondo alla metà degli anni ’70 – il 28 febbraio 1975. Un’epoca remota in cui la Banca operava in un contesto e soprattutto con una struttura diversissimi da quelli attuali, e dei quali il nostro Statuto (come gli Statuti di molti organismi similari) cercò di essere, e fu, interprete e funzionale.

Una realtà però che, connotata

  • da un numero di dipendenti doppio rispetto a quello di oggi;
  • dalla capillarità di una rete territoriale che per certo periodo arrivò a toccare le famose 100 Filiali;
  • da un ambito operativo dell’Istituzione BI elettivamente circoscritto ai confini nazionali;
  • da un inquadramento del personale entro schemi rigorosamente gerarchici;
  • dalla non presenza nel contesto operativo del Paese delle così dette ‘Autorità Indipendenti’ che lavorano in stretta connessione con la Banca e che il Sindirettivo oggi rappresenta,

         non trova o trova solo evanescenti riscontri nella realtà della Banca di oggi.

Di qui l’esigenza di un ripensamento, di un adeguamento, di una differente strutturazione anche statutaria del Sindirettivo e dei suoi Organi, che per via della radicalità dei su descritti mutamenti di contesto non poteva limitarsi a ritocchi solo marginali o adattativi dello Statuto del 1975 o, se volessimo, pure del 2003.

Le innovazioni statutarie più significative riguardano alcuni degli organi direttivi del Sindacato (con la previsione di un Comitato Esecutivo e di un Consiglio Nazionale profondamente innovativi, quanto a compiti designazione e composizione, rispetto agli odierni Consiglio Direttivo, Giunta Esecutiva e Comitato di Presidenza) e, per ciò che più specificamente attiene agli iscritti in quiescenza, l’espresso riconoscimento in Statuto della loro presenza e funzione nel sodalizio.

L’art. 16 della bozza di Statuto sottoposta al presente ‘referendum’, titolato per l’appunto ‘Coordinamento dei Pensionati’, oltre a formalizzare la presenza del Coordinamento in Sindirettivo ne riconosce certa autonomia sotto i profili dell’organizzazione e della futura struttura operativa. La gestione del Coordinamento è affidata agli elementi in pensione (in numero di 3 su 15 componenti, come da Art. 5 c. 2/d della bozza di Statuto) presenti nel Comitato Esecutivo.

Si tratta di un riconoscimento a lungo invocato da noi tutti pensionati che

. pur non avendo, come da ordinamento esterno, uno specifico peso e potere contrattuale nelle sedi di confronto con la Banca,

. ciò non di meno, in virtù di una presenza divenuta statutaria, avremo modo di meglio rappresentare (quantomeno per ciò che attiene all’azione del nostro sodalizio) le esigenze e sofferenze del personale in quiescenza ogniqualvolta e in ogni sede in cui se ne prospetti lo spiraglio.

          Per ciò che attiene alle concrete modalità della votazione e alla consultazione del vecchio e del nuovo Statuto rinviamo al messaggio odierno a firma del Presidente, indirizzato a tutti gli iscritti aventi titolo a partecipare al Referendum che siano muniti di indirizzo email. 

Raccomandiamo a tutti i colleghi in quiescenza di soffermarsi sulla proposta di Nuovo Statuto oggetto del quesito referendario, e in particolare sull’innovativo suo Art. 16 (di formalizzazione della presenza e operatività del ‘Coordinamento Pensionati’ nel Sindirettivo) la cui concreta attuazione dipende anche dal sostegno che ognuno di noi sarà in grado di dare all’attività sindacale.

Roma, 26 giugno 2023

Coordinamento Pensionati Mario Pinna — Antonio Signorello

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