Il 19 marzo scorso un comunicato, pubblicato nelle notizie della Intranet aziendale e nella pagina iniziale del sito Gaia, ha reso noto ai colleghi che il processo di offerta degli alloggi di Roma prevederà in futuro l’inserimento in bando esclusivamente di alloggi già riordinati.
Il lato positivo è che ciò consentirà agli interessati di effettuare sempre il sopralluogo negli appartamenti di interesse e si eviterà che gli appartamenti di maggiore superficie, fino ad oggi offerti senza essere riordinati, siano oggetto di rinunce dopo l’assegnazione a seguito della visita post-ristrutturazione. Inoltre, si potranno assicurare tempi certi di decorrenza dei contratti, permettendo un ingresso tempestivo nell’alloggio che prima non era sempre consentito.
Il rovescio della medaglia è nell’ interruzione temporanea dell’offerta di nuovi alloggi, che riprenderanno a essere offerti da giugno, mentre nel frattempo sono stati inseriti in bando solo alloggi già offerti in precedenza e non assegnati (tre a marzo, uno solo ad aprile; al momento non è stata bandita la gara di maggio).
In realtà la Banca non ha fornito informazioni ufficiali sul fatto che il magazzino degli alloggi disponibili sembra essere in via di esaurimento: anche con le nuove modalità di consegna potrebbero non essere disponibili in futuro gli stessi alloggi usualmente offerti in bando a Roma (in media almeno 10). L’offerta di un buon numero di nuove abitazioni sarà legata principalmente alla conclusione dei lavori di restauro delle 52 unità immobiliari dello stabile di Viale Carlo Felice.
Il bilancio Sidief pubblicato in questi giorni non dà notizie certe sui tempi di conclusione dei lavori in questione, e neanche su altre materie di interesse per i colleghi che conducono un alloggio di Banca: i lavori di riqualificazione degli immobili e le relazioni con la clientela.
La riqualificazione e l’efficientamento energeticodegli immobili sono indirizzati a ridurre l’impronta carbonica e – perché no? – gli oneri accessori spesso molto elevati che gravano sugli inquilini, principalmente per le spese di riscaldamento. Il bilancio non dà grosse indicazioni in merito: si legge della realizzazione nel 2023 di nuovi impianti centralizzati di riscaldamento in 4 aggregati a Roma e della sostituzione nello stesso anno di 30 caldaie autonome tradizionali con caldaie a condensazione, oltre alla riqualificazione energetica integrale dello stabile di Via Nocera Umbra 88. Non è un grosso risultato, considerando che il patrimonio della Sidief consta di 100 aggregati immobiliari che comprendono 2.917 unità residenziali, di cui circa 2.500 destinabili ai dipendenti della Banca. Si cita in bilancio il Piano industriale 2023-25 approvato dal Consiglio di gestione lo scorso novembre, che prevede interventi “di manutenzione straordinaria orientati alla riduzione dell’impronta carbonica e dei costi dell’energia (anche attraverso l’avvio di un progetto per la posa di infissi a risparmio energetico)”: ma non sono quantificati gli interventi previsti. In merito agli infissi si è saputo dell’avvio della sostituzione degli infissi in uno stabile a Roma: ma una rondine non fa primavera…
Non sembrano esserci buone speranze neanche per la customer care, cronicamente lacunosa: la Sidief attesta nel bilancio di aver rinnovato la certificazione per la “Qualità delle relazioni con la clientela e il patrimonio immobiliare”, ma al contempo indica una riduzione dell’organico(sceso da 129 a 126 dipendenti), come effetto dell’aumento di dirigenti e quadri (+4 unità) e del calo di impiegati e portieri (-7 unità), queste ultime essendo le categorie presumibilmente a più diretto contatto con gli inquilini.
La situazione di molti inquilini della Sidief non presenterà dunque miglioramenti nel prossimo futuro, e anche le prospettive di aggiudicarsi un alloggio di Banca non sembrano rosee. Il Sindirettivo-CIDA continuerà a monitorare le problematiche relative agli alloggi e proporrà cambiamenti del Regolamento che consentano di assicurare l’allocazione ottimale delle disponibilità esistenti. Tra questi appare prioritaria la modifica delle regole per il cambio di alloggio, oggi particolarmente stringenti e motivo di ostacolo alla creazione di un ‘mercato interno’ più dinamico, in grado di assicurare – a parità di appartamenti disponibili – la possibilità di cambiare alloggio al mutare delle esigenze familiari. Prerequisito l’eliminazione della ‘tassa sul cambio dell’alloggio’, ovvero delle spese di riordino particolarmente onerose che gravano sui nuovi affittuari in caso di cambio, che andrebbe sostituita con una eventuale penale a carico degli inquilini uscenti, solo in presenza di un cattivo uso dell’immobile.
Chiederemo inoltre alla Banca di assicurare una più ampia e frequente informativaai colleghi, in particolare in merito alla disponibilità futura di alloggi, in modo che sia assicurata – in particolare per i più giovani – la possibilità di fare scelte consapevoli e informate in merito ad un tema importante come la casa.
Roma, 3 maggio 2024