Venerdì scorso si è tenuto un nuovo incontro sulla riorganizzazione della rete territoriale, principalmente finalizzato ad illustrare le nuove tempistiche ipotizzate dall’Amministrazione per gli interventi programmati (cfr. le slide che già abbiamo diffuso ai colleghi al termine dell’incontro).
In concreto, sono state indicate le tre fasi principali della riorganizzazione ed è stato precisato che la chiusura delle Filiali di Brescia e Livorno avverrà solo al termine del complessivo processo.
L’Amministrazione ha dichiarato di avere l’obiettivo di dare certezze al personale coinvolto sui tempi di attuazione, nonché di valorizzare le professionalità presenti nella Rete, assecondandone le aspirazioni individuali di utilizzo.
Purtroppo il confronto sulle principali tematiche è stato piuttosto breve, a causa dei ristretti tempi assegnati dall’Amministrazione. Il nostro Sindacato ha comunque fatto presente che è necessario garantire a tutti il più ampio set informativo possibile per consentire scelte ponderate e consapevoli: è importante che i nostri colleghi abbiano contezza del lavoro che si andrebbe a svolgere nelle Filiali che vengono ridimensionate e in quelle che saranno interessate da modifiche nelle attività svolte. Abbiamo quindi richiamato l’attenzione sull’esigenza di evitare gli errori già fatti in passato, ad esempio in occasione della costituzione dei Poli di Vigilanza, dove all’indomani della riforma gli squilibri nella ripartizione dei carichi di lavoro avevano creato poli con volumi operativi eccessivi rispetto alle risorse disponibili e poli, invece, con risorse molto qualificate che si sono trovate a dover lavorare per altre Filiali o per l’AC per proseguire a svolgere attività qualificanti.
Le nuove strutture di Vigilanza di Tutela, seppure caratterizzate da inevitabili differenze, dovranno quindi tutte essere assegnatarie di intermediari qualificanti, che possano garantire nel tempo la crescita professionale dei colleghi che svolgeranno tali attività; dovranno essere dotate di risorse adeguate quantitativamente e qualitativamente; dovranno essere dotate di tutti gli strumenti atti a garantire che nessuna nuova Divisione di Tutela si debba trovare, magari tra pochi anni, a sentirsi dire che “siccome i dati di lavoro sono bassi allora vuol dire che si lavora poco, e che quindi vanno chiuse”.
Il tema delle risorse è a nostro avviso centrale per la riuscita del progetto: continuiamo a ripetere che è necessario non ragionare a “risorse date”, ma che sia necessario avviare quanto prima un nuovo e ampio piano di alimentazione dall’esterno per distribuire in modo omogeneo, in tutta la rete, nuove professionalità. È necessario investire sulle risorse esistenti, garantendo non solo formazione, ma anche la credibilità delle aspettative individuali di crescita professionale. Questi aspetti non riguardano solo il tema degli “organici”, ma sono centrali per la motivazione delle risorse di tutta la rete, che devono sentirsi coinvolte in un progetto che non sia di ridimensionamento, o di ridistribuzione di alcune funzioni, ma che sia di vero e proprio rilancio del ruolo della Banca sul territorio. L’attuazione concreta del progetto esige quindi particolare attenzione al come si decentra nonché alle concrete ricadute organizzativo-gestionali del progetto stesso.
Nei prossimi incontri, che speriamo si tengano a scadenze più ravvicinate, ci aspettiamo di avere le informazioni richieste, nonché di poter approfondire meglio il tema dell’unificazione delle divisioni e della creazione di settori: il confronto dovrà quindi proseguire approfondendo adeguatamente le ricadute per tutti i comparti di attività coinvolti in ciascun cluster di Filiali da riorganizzare, nonché le “misure gestionali” che si intenderanno concretamente adottare a seconda delle “peculiarità locali” che dovessero essere individuate nel prosieguo del confronto sindacale medesimo per dare pratica ed efficace attuazione al disegno esposto.
In particolare, l’unificazione del comparto operativo di Filiale con quello segretariale e la conseguente eliminazione di tantissime posizioni funzionali, non potrà avvenire senza la dovuta tutela professionale ed economica dei colleghi che si troveranno a subirla.
Roma, 14 aprile 2025 Il Comitato di Presidenza