28 giugno –  la relazione annuale dell’ivass con particolare riferimento, in questa sede, all’integrazione fra IVASS e Banca e alle differenze di status del personale dipendente

Nelle votazioni CSR dello scorso 28 aprile, oltre che ad esprimersi sull’approvazione del bilancio 2021 (Assemblea ordinaria), i soci furono chiamati a esprimersi sull’introduzione di talune modifiche statutarie (Assemblea straordinaria). Una di queste riguardava l’estensione ai dipendenti dell’IVASS, ente funzionalmente legato alla Banca d’Italia, dell’attività di erogazione del credito da parte della CSR. L’intento era quello di allineare il novero dei destinatari dell’erogazione del credito a quello della raccolta del risparmio, che già include i dipendenti dell’IVASS.

La proposta di modifica statutaria, da noi sostenuta, fu respinta con larga maggioranza di voti avversi, in linea con le indicazioni “negative” impartite ai ‘Soci Cassa – loro iscritti’ da molte Organizzazioni sindacali. 

Convinti della bontà e, in prospettiva, della ineludibilità della riforma, nel darne notizia definimmo il rigetto come ‘Sconfitta della ragionevolezza’, sollevando una diffusa reazione (e contestazione) da parte dei molti oppositori alle proposte modifiche dello Statuto della Cassa.

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Martedì 28 giugno, casualmente a due mesi esatti dalle assemblee CSR, nello stesso Centro Convegni di Via Nazionale a Roma anche l’IVASS ha presentato la propria relazione sull’attività svolta nel 2021. Relatore il Presidente dell’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, carica che per legge e a conferma della stretta simbiosi tra le due istituzioni è ricoperta dal Direttore Generale della Banca d’Italia, oggi il dott. Luigi Federico Signorini.

Non è questa la sede per soffermarci sulle funzioni e sull’attività svolta nell’anno da quell’istituzione (per la cui consultazione forniamo in calce l’indirizzo di collegamento), quanto piuttosto per richiamare i due ultimi periodi con i quali il dott. Signorini, ripetiamo Presidente Ivass e Direttore Generale della Banca, ha ritenuto dover chiudere la propria relazione.

Dal 2013 l’Ivass è strettamente collegato alla Banca d’Italia non solo
nella struttura direzionale, ma anche, per esplicita previsione legislativa, nel
coordinamento delle attività. Abbiamo sfruttato al massimo questa previsione,
sia per razionalizzare l’operatività (amministrazione, gestione delle risorse,
tecnologia) e conseguire una maggiore efficienza, sia – ed è ancora più
importante – per sviluppare una cultura di supervisione condivisa, traendo
il meglio dall’esperienza di entrambe le istituzioni. Da ultimo abbiamo
ricondotto a una gestione coordinata le funzioni di comunicazione.
Tutto quello che era possibile fare con l’assetto attuale è stato fatto.
I risultati mi paiono apprezzabili: ma lascio ad altri il giudizio, specie per quel
che riguarda l’efficacia dell’azione.

È venuto ora, io credo, il momento di fare un altro passo avanti in termini
istituzionali.
Dopo un’attenta riflessione e d’intesa con la Banca d’Italia, abbiamo
proposto al Governo un articolato progetto che vedrebbe l’Istituto trasformarsi in ente strumentale della Banca
, con un’ancora maggiore razionalizzazione dell’operatività, una piena condivisione delle funzioni di supporto e una graduale integrazione del personale, anche sull’esempio dell’assetto esistente in altri Paesi europei. Abbiamo trovato, ci pare, orecchie attente; attendiamo ora le riflessioni politiche, così come, se si vorrà procedere, il necessario parere della Banca centrale europea.

Forse non tutti i soci della Cassa aventi titolo a esprimersi sulle innovazioni statutarie, nello scorso aprile, si sono soffermati più di tanto sulla direzione verso cui tendono le due Istituzioni, sia per ciò che attiene alla complementarità degli obiettivi sia per quanto a una sempre più proficua integrazione (e permeabilità, anche dal punto di vista dello ‘status’) del personale da ciascuna dipendente.

Avranno ora gli oppositori di ieri l’umiltà di ammettere l’errore e la lungimiranza di pensare anche all’evoluzione operativa di Banca e IVASS e, in questo quadro, alle differenze di ‘status’ (e di ‘benefit’) del personale dipendente dai due enti che, progredendo il processo integrativo, sarà sempre più incongruo sostenere?

Roma, 7 luglio 2022            

Coordinamento Pensionati Mario Pinna — Antonio Signorello

Indirizzo di collegamento alla

1. Relazione dell’IVASS sul 2021
https://www.bancaditalia.it/media/notizia/relazione-dell-ivass-sul-2021?com.dotmarketing.htmlpage.language=102&pk_campaign=EmailAlertBdi&pk_kwd=it

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