Desk Surfing SÌ, Smart Working NO?

Nelle scorse settimane si è tenuto l’incontro chiesto dal nostro Sindacato per chiarire alcuni aspetti del nuovo modello di lavoro (numero di postazioni fisse negli uffici inferiore al numero di addetti) proposto per il Dipartimento di Vigilanza e che l’Amministrazione ha inteso estendere a tutte le organizzazioni sindacali.

Sono stati forniti diversi elementi informativi; restano, tuttavia, alcuni aspetti ancora meritevoli di approfondimento (Qui trovate i chiarimenti dati dal Dipartimento IMM).

Soprattutto è emerso con chiarezza che i temi aperti non valgono soltanto per il Dipartimento di Vigilanza ma, in prospettiva, riguardano tutte le strutture della Banca, giacché il modello di via delle Quattro Fontane è considerato da IMM un esperimento per la successiva estensione a tutti i Dipartimenti. In particolare, segnaliamo i seguenti punti di attenzione:

1. Smart-working e smart-office Gli approcci dei Dipartimenti RUC e IMM non paiono coordinati. Nell’illustrare l’organizzazione degli uffici di via delle Quattro Fontane i colleghi di IMM postulano una presenza in ufficio media tendenzialmente non superiore al 50% dei dipendenti, con punte non superiori all’80%, in quanto tutti gli altri sarebbero in delocalizzato o assenti ad altro titolo (missioni, ferie, malattie, ecc.). Dall’altro lato, tuttavia, RUC non sembra vedere favorevolmente un massiccio uso del lavoro da remoto: tra i vari ostacoli che vengono frapposti resta anche il famoso divieto imposto nei fatti alla concessione dei 120 giorni. Se i colleghi di IMM hanno ragione, allora l’organizzazione di via delle Quattro Fontane non sarebbe poi così male. Se invece sbagliano perché è più efficace l’opera di moral dissuasion di RUC, il trasferimento in via delle Quattro Fontane potrebbe rivelarsi un autogol organizzativo.

2. Le stanze multiple sono fonte di stress lavorativo – Come riscontrato anche dove sono già in uso, i pannelli fonoassorbenti non sono affatto sufficienti a garantire un ambiente di lavoro silenzioso, e la confusione regna sovrana. Già oggi con tre persone per stanza ci sono problemi, figurarsi con quattro. E aumentare la superficie dei pannelli fonoassorbenti non è una soluzione, salvo che si intenda reintrodurre il modello anni ’90 dei cubicoli (ma d’altronde si sa: il vintage fa tendenza).

Su questo punto invitiamo quindi i colleghi di IMM a ripensare il numero di addetti per stanza: se la presenza in ufficio dovesse superare il 50%, vi sarebbe un ritorno ai pollai del passato, più che un salto nel desk-surfing del futuro. Ci si creda o meno, in Vigilanza il tempo passato in call equivale a quello dedicato all’analisi in silenzio. Senza trascurare il tema della riservatezza che in Vigilanza ha una valenza tutta particolare, come testimoniato dai ciclici richiami alle esigenze informative come imprescindibile limite alla circolazione delle informazioni tra colleghi.

3. Il rischio di mantenere l’esistente livello di disagio lavorativo nelle stanze multiple è evidente, tenuto conto dell’inefficacia dei pannelli fonoassorbenti e che vivere con le cuffie antirumore non sembra una soluzione accettabile.

A questo riguardo, inviteremmo i colleghi di IMM anche a chiarire la qualità delle cuffie che saranno messe a disposizione, tenuto conto che i modelli con silenziamento attivo del rumore e con “microfono intelligente” per l’eliminazione del rumore di sottofondo non hanno fatto parte, fino ad oggi, delle dotazioni messe a disposizione dalla Banca. Alzare ricorrentemente il volume delle cuffie al massimo per sovrastare i rumori ambientali non è infatti una strategia raccomandata se non per essere sicuri di dover ricorrere all’apparecchio acustico prima dei 60 anni…

4. Sarebbe apprezzabile venisse chiarito in modo definitivo chi avrà diritto alla stanza singola, aspetto che riteniamo sia da estendere anche ai Vice Capo Divisione, alla luce anche dell’apertura di IMM ad assegnare stanze singole a colleghi il cui ruolo comporta particolari esigenze di riservatezza e responsabilità.

Nel corso dell’incontro abbiamo anche ribadito che vi sono alcune attività lavorative e alcuni compiti attribuiti stabilmente che richiedono la stanza singola, al di là di una posizione funzionale effettivamente ricoperta (non solo per motivi di evidente riservatezza, ma anche per avere le condizioni adeguate allo svolgimento dell’attività lavorativa).

Si fa riferimento, in particolare, ai colleghi che più frequentemente ricoprono l’incarico di capogruppo ispettivo o che stabilmente gestiscono il processo di revisione dei rapporti ispettivi. L’Amministrazione ha mostrato disponibilità a valutare positivamente la nostra osservazione.

5. Rimane inoltre da chiarire come verranno tutelati i colleghi con disabilità per i quali la postazione fissa con dispositivi speciali è una necessità.

Lo stesso problema si pone, sebbene in grado minore, per tutti i colleghi con problemi ortopedico/posturali che abbisognano di sedie o accessori speciali per poter lavorare alla scrivania. Abbiamo avuto alcune rassicurazioni, ma continueremo a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione.

6. IMM ha affermato che ci saranno armadietti riservati per ciascun dipendente, per consentire il deposito dei propri effetti personali al termine della giornata lavorativa.

Rimane però la domanda se vi si potrà lasciare il pc. Abbiamo fatto presente che il deposito del pc non è un’opportunità, ma una necessità dato che i pc non potranno essere lasciati sulle scrivanie e non si può obbligare i colleghi a fare avanti indietro dagli uffici smart-pack in spalla.

7. Rimane non specificato il meccanismo di prenotazione delle scrivanie e se il dimensionamento della palestra sia funzionale al numero di colleghi presenti in via delle Quattro Fontane.

Un discorso a parte merita il Servizio VIS: secondo quanto rappresentato, infatti, ad oggi si intenderebbe utilizzare l’immobile di Via Piacenza per RIV, URGC e per parte del corpo ispettivo, che resterebbe dislocato anche in Via Parma. La Direzione del Servizio VIS e alcune Divisioni non direttamente impegnate in attività ispettiva verrebbero invece dislocate in Via Quattro Fontane. A nostro avviso, questa soluzione organizzativa non è auspicabile, perché rischierebbe di fare del VIS una sorta di “spezzatino”, creando significative difficoltà organizzative e di coordinamento. L’incontro è stato comunque un’importante occasione di scambio di punti di vista, in cui l’Amministrazione ha più volte dichiarato di essere aperta a valutare quegli accorgimenti organizzativi in grado di migliorare il progetto nel suo complesso.

Per parte nostra, invitiamo coloro che ancora non ci avessero fatto pervenire le proprie osservazioni a scriverci, e ci impegniamo a continuare a lavorare per fare in modo che i nuovi modelli organizzativi siano in grado di rispondere alle aspettative che i colleghi ripongono in un ambiente di lavoro nuovo e diverso da quello attuale.

Roma, 4 maggio 2022

                                                                                       Il Comitato di Presidenza

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