LA LISTA “UNITI PER I POST’ 93 (CIDA DASBI)”
A TUTELA DEGLI INTERESSI DEGLI ADERENTI
Il Fondo complementare riveste un’importanza centrale per i colleghi assunti dopo il 28 aprile 1993 sia per la rilevanza delle scelte che ciascuno di noi compie nella lunga fase di accumulo, sia per il benessere e la sicurezza che dalle risorse accumulate scaturirà al momento del ritiro dal lavoro.
Per contribuire alla solidità del Fondo complementare e alla sua capacità di corrispondere sempre meglio alle future esigenze previdenziali dei colleghi, la lista che emerge dalla collaborazione del Sindirettivo-CIDA e della DASBI-Sinfub intende contribuire muovendo lungo tre direttrici.
La prima, di natura professionale. Proponiamo al vaglio delle colleghe e dei colleghi dei candidati che, grazie alla loro esperienza lavorativa in vari comparti della Banca hanno acquisito professionalità di rilievo e di particolare utilità per l’attività dei Comitati (link all’attività dei Comitati). A loro va il nostro ringraziamento per la disponibilità a impegnarsi per la tutela degli interessi degli aderenti al Fondo.
La seconda, di natura informativa. Visto che l’entità del sostegno che potrà provenire dal Fondo si costruisce nell’arco di molti anni è importante tornare a investire tempo e risorse per favorire scelte consapevoli da parte di ogni aderente, coerenti con le proprie esigenze. A partire da una maggiore visibilità e da una migliore diffusione tra i colleghi di quello che i Comitati elaborano e producono nel corso dell’anno, inviteremo l’Amministrazione a collaborare nella messa a punto di adeguate iniziative formative e informative.
La terza, di natura evolutiva. Se, da un lato, è opportuno impegnarsi per sfruttare al meglio gli strumenti già disponibili, dall’altro è importante guardare avanti per delineare linee di intervento per uno sviluppo desiderabile. Riportiamo di seguito 5 ambiti nei quali pensiamo sia opportuno intervenire con priorità. Ma ci piace pensare che questi elementi possano offrire lo spunto per una discussione tra i colleghi, che potrà far emergere anche altre idee e contributi con cui arricchire l’agenda dei Comitati e della futura azione negoziale.
futura azione negoziale.
- Mantenimento valore reale della rendita pensionistica. Attualmente non è previsto l’adeguamento della pensione all’inflazione. L’unico meccanismo che può determinare una rivalutazione della rendita è legato ai rendimenti degli investimenti della riserva. Questa, però, investita in titoli a breve termine, ha reso poco negli ultimi anni. Ne è derivata la progressiva perdita di valore della rendita dei colleghi già pensionati. Occorre rivedere il funzionamento della riserva al fine di permettere di rivalutare le pensioni all’inflazione.
- Scelte ”non finanziarie”. Per il comparto azionario la Banca ha adottato indici benchmark che prevedono una progressiva concentrazione degli investimenti in settori e aziende con una bassa impronta carbonica. Riteniamo opportuno che queste scelte “etiche” e non di puro investimento (scelte che anzi possono peggiorare i rendimenti) vengano preliminarmente discusse in maniera articolata e trasparente e che emergano come condivise dopo aver consultato gli aderenti. Riflessione che vale, a maggior ragione, se si decide di non considerare, come è stato fatto, gli aspetti sociali e di governance delle imprese (aspetti sottesi dalle ultime due lettere dell’acronimo ESG).
- Gestione del FPC. L’attuale struttura organizzativa del Fondo è caratterizzata da una gestione con responsabilità condivise tra più Servizi. La recente riorganizzazione del Dipartimento Mercato ha purtroppo lasciato inalterata questo assetto, non prevedendo una unità dedicata alla gestione del Fondo. Innovazione che invece consentirebbe di snellire il processo decisionale e di sfruttare più facilmente le opportunità di investimento che si dovessero presentare sul mercato. Riteniamo opportuno che all’interno dei Comitati si avvii una riflessione al fine di proporre una organizzazione e una governance più efficiente.
- Diversificazione degli investimenti. Il nostro Fondo si caratterizza per l’assenza di investimenti in private equity e in private debt, tipologia di investimenti tipica dei fondi pensione che a fronte di un orizzonte temporale più lungo offrono rendimenti maggiori rispetto ad attività più facilmente liquidabili. Riteniamo che vadano presi in considerazione investimenti anche in queste asset class, idonee a un investitore di lungo periodo come il Fondo.
- Diversificazione dei rischi. L’investimento nei mercati comporta dei rischi che sono interamente a carico degli aderenti. Occorre ridurre le incertezze legate alla cessazione dell’attività lavorativa aumentando l’importo liquidato come lump sum, che non è correlato all’andamento dei mercati finanziari.
Per queste ragioni, nei giorni 3,4,5 dicembre prossimi invitiamo tutti gli iscritti al Fondo Pensione Complementare a votare in modalità elettronica per il rinnovo degli organi di vigilanza, scegliendo la lista “Uniti per i post ’93 (CIDA DASBI)”.
Roma, 25 novembre 2024
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“UNITI PER I POST’ 93 (CIDA DASBI)”
CANDIDATI PER LE ELEZIONI DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA
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