Il primo di questo mese la Banca ha dato attuazione alla sua decisione, fatta presente ai fruitori di GAIA con apposito annuncio comparso per qualche tempo sulla prima pagina della procedura, di non rendere più disponibili le informazioni già contenute sia nelle Sezioni GAIA ‘Situazione del personale’ e ‘Personale e Strutture’ sia nell’Elenco telefonico’.
La soppressione delle relative informazioni, inaspettata e fatta calare come fatto compiuto, ha suscitato la pronta reazione dei rappresentanti del personale soprattutto in quiescenza, che in esse trovava motivo di perdurante contiguità con i colleghi incontrati durante la vita lavorativa e con quelli fra loro che ancora proseguivano nel rapporto di lavoro con la Banca; della quale poi, attraverso l’Elenco telefonico, i pensionati potevano continuare ad aver contezza dell’evoluzione anche organizzativa della rete periferica e della configurazione dell’Amministrazione Centrale. Desiderio di aggiornata conoscenza che, in persone che hanno speso in Banca la loro vita di lavoro, non può essere relegato nell’ambito delle informazioni estemporanee o superflue o di appagamento di pruriginosa curiosità.
Il Sindirettivo e altre OO.SS, appena appreso dell’intento della Banca, già a febbraio hanno unitariamente invitato l’Amministrazione a riconsiderare e recedere dalla sua decisione, rammentando come l’inserimento in Gaia di quelle informazioni fosse stato disposto dalla Banca in accoglimento di una conforme pressante richiesta sindacale avanzata anni fa (nel 2013) per venire incontro a istanze specifiche proprio dei colleghi in quiescenza.
La risposta dell’Amministrazione, negativa e quindi di conferma dell’espunzione da Gaia di quelle informazioni, è stata motivata con una serie di argomentazioni che, come succede sovente per le decisioni della Banca, tendono più a salvaguardare l’inattaccabilità ‘esterna’ dei suoi provvedimenti e meno a tutelare il soddisfacimento delle aspirazioni dei propri dipendenti; anche quando i temi trattati da Banca e Sindacati ormeggino in acque quete o addirittura stagnanti, nelle quali possano ancora e sine die in sicurezza sostare o dalle quali, pure legittimamente, possano essere strattonati verso rotte di navigazione diverse, per poi giungere ad approdi più favorevoli o meno favorevoli per il personale interessato. E giungervi, in entrambi i casi, senza danni neppure d’immagine per la parte (la Banca) che ha smosso le acque.
Le argomentazioni della Banca ‘a diniego’ vertono su una rigorosa e restrittiva interpretazione delle previsioni sulla ‘protezione dei dati personali’ contenute nel Regolamento UE 2016/679. La cui portata, sempre ad avviso dell’Amministrazione della Banca, porrebbe ‘dei limiti – riportiamo dalla sua lettera di risposta ai sindacati – alla diffusione di dati principalmente riconducibili ai concetti di liceità, correttezza e trasparenza’ delle relative informazioni. (ATTIVABILE QUI, ove si voglia, UN RINVIO alle sofisticate giustificazioni che la Banca ha addotto a fondamento della cancellazione da GAIA sia delle ‘Sezioni informative’ sul Personale sia dell’ ‘Elenco Telefonico’).
Inoltre, la disponibilità e consultabilità dall’esterno (quale può configurarsi un accesso sia pure da Gaia) delle ripetute ‘Sezioni’ avrebbe potuto determinare – prosegue la lettera dell’Amministrazione – una condizione di maggiore esposizione del mondo Banca dal punto di vista della sicurezza informatica. Senza che, però, la lettera della Banca spieghi quale sia la differenza di rischiosità (informatica) tra l’accesso alle informazioni ora soppresse e l’accesso alle informazioni contenute in altre ‘Sezioni’ informative ancora presenti e accessibili in Gaia.
Per nostro conto, non possiamo per un verso se non ribadire la convinzione di trovarci di fronte a un’ennesima misura tuzioristica assunta da un’Amministrazione che non vuole esporsi al rischio di contestazioni esterne anche solo opinabili e contrastabili, e per altro verso ribadire ancora che, auspicabilmente in modo unitario con altre OO.SS., ritorneremo a breve a discutere del punto con la Banca, a difesa di un diritto ‘all’informazione e alla conoscenza’’ che sentiamo essere stato oggi compresso in danno di tutto il personale in quiescenza.
Roma, 10 marzo 2023
Coordinamento Pensionati Mario Pinna — Antonio Signorello