Rete territoriale e Piano Strategico. A che punto siamo?

Da troppo tempo, ormai, l’Amministrazione ha avviato una “riflessione strategica” sull’assetto della rete territoriale. Ci era stato detto che per marzo avremmo avuto qualche informazione in proposito. Eppure, le uniche notizie che circolano finora sono frammentarie, di fonte incerta, spesso contraddittorie. Questo scenario non può che essere portatore di grandi incertezze, disorientamento e preoccupazione per tutti i colleghi che lavorano nelle Filiali.

A che punto siamo? Quali sono i temi di discussione? Ma, soprattutto, quali sono le finalità dell’Amministrazione? Ricordiamo che nella formalizzazione di un “cantiere” di lavoro, specie se inserito nel cd Piano Strategico, vanno da subito indicati gli obiettivi che si intendono perseguire; abbiamo invece da tempo osservato che ciò non è stato fatto, né tantomeno è stato esplicitato il RUOLO che la Banca riconosce alla rete territoriale.

Di sicuro, una cosa va evitata: mettere i Sindacati e i lavoratori di fronte al fatto compiuto, immutabile, sostenuto dall’insostenibile “ormai è stato deciso così”. Già è successo, in passato. Si ricorderà, ad esempio, l’Istituzione dei Poli di Vigilanza. Il nostro Sindacato in diverse occasioni aveva chiaramente scritto quali sarebbero state le problematiche di una scelta del genere (cfr ad esempio 28-9-2018). E come è andata a finire? Con la scelta di ignorare quanto avevamo osservato, salvo poi doversi confrontare con l’esito di un intervento revisionale che, in buona sostanza, ha rilevato le stesse criticità già da noi evidenziate.

La conseguenza di questo approccio, non disponibile all’ascolto, è che oggi i Poli (che sono ancora lì…) si reggono solo sulla disponibilità e sulla professionalità delle persone che ci lavorano, non certo su un disegno organizzativo che ancor prima di nascere mostrava tutti i suoi limiti.

L’Amministrazione che vuole fare a questo punto? Magari, sarebbe il caso di ricordarsi che il nostro Sindacato è il più rappresentativo delle professionalità presenti in Banca, ossia di quelle risorse su cui poi ricade l’onere di far funzionare comunque quello che non funzionerebbe di suo (e questo è un tema che, purtroppo, non riguarda certo la sola Vigilanza… basti pensare alle Divisioni GSP fortemente sottodimensionate).

Sarebbe il caso di evitare di lamentarsi di continuo della dialettica sindacale, che a detta dell’Amministrazione sarebbe sempre critica e mai costruttiva. Semplicemente perché non è vero. Il nostro Sindacato, critico quando serve e comunque da sempre propositivo, ritiene che la rete territoriale sia un valore da tutelare e rafforzare, e non certo da trascurare o ridimensionare. Soprattutto, non è pensabile lasciare i colleghi della rete nel limbo dell’incertezza per anni. È insostenibile sia da un punto di vista professionale, sia da un punto di vista personale e familiare.

Chiediamo quindi alla Banca di convocarci al più presto e di spiegarci bene quali riflessioni siano state finora condotte e quale ruolo si intende attribuire alle Filiali, riconoscendo per tempo, al Sindacato, il diritto di fare proposte e di intervenire in processi decisionali che coinvolgono centinaia di colleghi.

Roma, 19 settembre 2023

Il Comitato di Presidenza

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