Tra i circa 1.000 colleghi che negli ultimi tre anni hanno raggiunto i fatidici 30 anni di Banca, desta più di una triste perplessità il silenzio dell’Amministrazione sulle celebrazioni previste in occasione del cosiddetto “Trentennale di lavoro”. |
Il Trentennale è sempre stato per i colleghi un’occasione per ritrovarsi e per ravvivare il senso di appartenenza all’Istituto: oggi lo chiameremmo un team building event.
E la Banca, regolarmente, si è fatta carico di organizzare eventi di rilievo cui, proprio per rafforzare lo spirito di cui parlavamo, hanno sempre partecipato, oltre alla coorte di dipendenti interessati, membri del Direttorio.
Per i colleghi questo passaggio è sempre stata l’occasione per incontrarsi di nuovo con persone conosciute al momento dell’assunzione e che si erano poi professionalmente disperse nelle diverse realtà dell’organizzazione a livello centrale e periferico, ma era soprattutto un fortissimo e sentito rito in cui consacrare la propria appartenenza alla nostra Istituzione.
Infine, più prosaicamente, il Regolamento del Personale prevede che, in occasione del “Trentennale di lavoro”, al personale interessato viene attribuito un “dono ricordo”, e riconosciuta un’erogazione straordinaria “una tantum” in denaro nelle misure e secondo i tempi stabiliti dall’Amministrazione.
Durante il periodo pandemico le celebrazioni del Trentennale sono state comprensibilmente sospese, tuttavia oramai il rientro alla normalità deve essere necessariamente sancito anche dalla ripresa di queste consuetudini che, al di là della forma, veicolano la sostanza e i valori della nostra appartenenza alla Banca d’Italia. Ed è per questo che abbiamo scritto una lettera all’Amministrazione affinché si attivi prontamente a recuperare quanto – per ovvie ragioni – non è stato fatto nel periodo pandemico (link alla lettera). Colleghe e colleghi che per trent’anni hanno atteso questo ambito passaggio non possono restare delusi.
Roma, 26 maggio 2022 Il Comitato di Presidenza |